Interview – Raging Sons

Abbiamo intervistato i Raging Sons in occasione del loro ultimo lavoro discografico intitolato 20:20 pubblicato da VREC/Believe e questo è stato il risultato della nostra chiacchierata! Buona lettura!

Come è nato il vostro progetto?

Come band avevamo suonato insieme per alcuni anni prima di registrare
l’album. Ad un certo punto l’abbiamo effettivamente chiamato un giorno e ci siamo separati. Ma dopo un incontro da ubriachi una notte nella nostra città natale di Limerick tra me (Fint) e Adam, abbiamo preso la decisione intelligente di incontrarci per suonare di nuovo un po’ di musica. Era l’inizio delle 20:20

Quali sono state le vostre principali influenze?

Penso che la cosa principale sia che tutti ci influenziamo a vicenda con le nostre idee e anche portando le nostre influenze personali sul tavolo. Ascoltiamo i gruppi preferiti l’uno dell’altro, parliamo sempre di musica. Per quanto riguarda l’album, penso che all’epoca fossimo stati influenzati da Muse, U2, The Killers, Arcade Fire, Kasabian e persino Dire Straits.

Con chi vorresti collaborare in futuro?
Personalmente per me sarebbe Bono o Liam Gallagher degli Oasis.

Parlaci della vostra scena musicale, conosci quella italiana? Potresti fare un confronto?
La scena musicale nella nostra città natale di Limerick è fiorente al momento, è un vero e proprio hub per i creativi di tutto il paese. Un sacco di grandi locali con un focus sulla musica originale, così tante opportunità di suonare dal vivo che è sempre la cosa più difficile da fare come nuova band o artista. Al momento non avremmo molta familiarità con la scena musicale italiana ma da quello che posso vedere c’è una vera passione per la musica dal vivo, speriamo di poter sperimentare un pubblico italiano in un futuro non troppo lontano.

Come è nato il tuo ultimo album?
Vedi risposta alla domanda 1

Vi capita di suonare in Italia? Fateci sapere così verremo ad ascoltarti!
Ci piacerebbe suonare in Italia e in tutta Europa, speriamo che questo possa accadere presto.

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