Interview – Problemidifase

Esce giovedì 13 gennaio 2022 in distribuzione Artist First il nuovo singolo di problemidifase dal titolo “Mascara”, un nuovo capitolo per il progetto musicale di Samuele Zenti, un brano che fonde sonorità molto distanti fra loro, come se i Depeche Mode, Nile Rodgers e Ben Howard provassero a scrivere un pezzo per i The 1975. “Mascara” parla di quel momento dopo la rottura di una relazione nel quale si prova a chiarire tutto ciò che in precedenza era nebuloso, annebbiato dalle emozioni più negative, per poi rendersi conto che non si è neanche lontanamente vicini alla lucidità mentale e razionalità che servirebbe e che forse nemmeno i superalcolici aiutano a raggiungere l’obiettivo sperato.

Non potevamo che non fargli qualche domanda.

1.Ci sono delle influenze musicali che da te non ci aspetteremmo mai?

Ho ascoltato davvero tanti generi musicali diversi finora e penso che in un modo o nell’altro ne siano finiti tanti dentro le mie canzoni.
Un’influenza musicale che forse non ci si aspetterebbe è il melodic post-hardcore dei Being As An Ocean e dei Casey, due band che amo e seguo da molto tempo. In questo brano in particolare si fondono con mille altri suoni e influenze; ci sono il funky, i synth anni ‘80, i suoni 808, il cantautorato (quando ho scritto mascara pensavo inizialmente ad uno stile simile a Gazzelle) e delle battute in tempi dispari che sono forse reminiscenze dei miei anni passati ad acoltare prog-rock e prog-metal.

2.Cosa volevi comunicare con “Mascara? Qual è la connessione tematica con il tuo precedente singolo “Porta Vescovo”?

Entrambe le canzoni parlano di problemi all’interno di una coppia.
Se in Porta Vescovo l’idea principale è quella di una relazione fondamentalmente in crisi, anche se non sa di esserlo, mascara è un avanti veloce ad un momento in cui ormai è finita, e si cerca di dare una spiegazione a come sia potuto succedere.

3.Sbagliamo o notiamo anche un cambio dal punto di vista musicale?

Non sbagliate, anche se più che un cambio lo definirei un altro tassello del puzzle. Pian piano rivelerò tutte le varie sfumature di problemidifase. Diciamo che Porta Vescovo e mascara sono per ora i due poli opposti; in mezzo c’è spazio per tante altre cose.

4.È vero che non usciremo mai dall’adolescenza?

Hahah, dipende cosa si intende! In generale penso che ci saranno parti di noi che rimarranno sempre legate a quelle sensazioni forti, a quella grande scoperta di cose nuove, alcune difficili da affrontare, altre belle da renderci euforici, alla nostalgia del realizzare che non si è più bambini, e poi che non si è più ragazzi, ecc.
Sta a ognuno poi creare e gestire il proprio rapporto con questi ricordi e questa nostalgia, in mia modestissima opinione non è giusto rimanerci attaccati, ma nemmeno ripudiarli.

5.Quale domanda avrei assolutamente dovuto farti e che non ti ho fatto? Quale invece la rispetta?

“Migliore album di Ben Howard?”
Risposta: “I Forget Where We Where” una spanna sopra agli altri.

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