Interview – Manlio Maresca

É uscito venerdì 9 dicembre 2022 “Le mie cose“, il nuovo singolo di Manlio Maresca, fuori su tutte le piattaforme digitali.  Un nuovo capitolo e primo assaggio di un disco in uscita per Record Y per il refrattario ed eclettico chitarrista classe 1977, oggi di stanza a Berlino. Maresca ha fatto dell’estetica del rumore e la poetica dell’errore due componenti fondamentali della sua musica, dando vita a varie esperienze sonore internazionali tra cui quella dei Neo e degli Andymusic

Noi lo abbiamo intervistato.

1. C’è qualcosa nelle tue influenze musicali che non ci aspetteremmo mai da te? 

Si , ci sono molte cose che non vi aspettereste, a volte vengo assalito da un bisogno di iperleggerzza e metto su i Righeira. Ma non ha scopo divertentistico ne di revival. Nelle sonorità e nei testi incarnano in pieno la paura di una guerra nucleare, Vamos a la Playa ne è la dimostrazione. Inoltre è una condizione paranoica e nemmeno tanto che stiamo vivendo nuovamente in questi squallidi periodi.

Ripudio completamente Jovanotti ed il suo politicamente corretto sempre neutrale ed accomodante, ma il primo disco “Go Jovanotti Go” uscito nei lontani anni 80, quando ero ancora un piccolo imberbe contiene tracce come “The Rapper” o “Give Me Five” che ancora trovo estremamente sollazzevoli. Non aggiungo altri nomi per decenza ma l’elenco di immondizia che a volte mi infilo nelle orecchie è notevolmente lungo.

2. Che cosa ti affascina di più del concetto di “rumore” e cosa lo ha fatto diventare musica? 

Il rumore è un fenomeno che esiste già in natura ma per renderlo musica necessita di una manipolazione da parte dell uomo altrimenti rimane un effetto acustico nemmeno troppo gradevole a volte. Lo trovo affascinante perché ognuno di noi contiene una notevole mole di rumore dentro di sé, ma per incanalarlo in una forma espressivo-musicale si richiedono dei requisiti che vanno acquisiti attraverso lo studio , la ferrea disciplina , l’abnegazione, gli stessi requisiti che sono richiesti per costruire un arrangiamento di Neal Hefty

3. Quali sono i progetti e gli artisti musicali che in tal senso ritieni più affini a te? 

Vidi gli Einsturzende Neubauten alla tenera età di 14 anni , da lì a poco arrivarono i Sonic Youth , the Residents, primus e compagnia bella. Tutti nomi che del rumore hanno fatto un estetica. The Contortions che erano tra i miei idoli di adolescenza, allora ancora non potevo saperlo che anni dopo sarei finito a suonare con loro.

4. Chi dovrebbe assolutamente ascoltare “Le mie cose”? E in quale periodo della sua vita? 

Le mie cose è un pezzo rivolto a tutti coloro che amano la decadenza.

A tutti coloro che distruggono ciò che amano e amano ciò che distruggono , ma con la consapevolezza di ciò che fanno , facendolo con una distorta volontà prestabilita e con un amore incondizionato per l’estetica del decadimento.

5. Quale domanda avrei assolutamente dovuto farti e non ti ho fatto? Quale invece la risposta? 

Chi sono i veri fuggiti da un centro di igiene mentale? Noi che suoniamo questa musica o voi che la ascoltate, la commentate e la acquistate? 

Risposta 

I gatti sieropositivi

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