Interview: Listanera

In occasione dell’uscita del suo ultimo singolo, “Polvere” (testo di Francesco Pastore, produzione di Vincenzo Salvia), abbiamo fatto due chiacchiere con Listanera:

Benvenuto su Indieroccia, Listanera. Domanda spaccaghiaccio al solito livello di disarmante difficoltà: come stai?

Ciao Indieroccia! Grazie mille per la nostra prima chiacchierata. Piacere di conoscervi. Io sto bene. Nonostante una pandemia mondiale l’ho gestita in maniera decisamente egregia. A parte che sono ingrassato 15 chili.

Ci racconti un po’ come nasce il tuo rapporto con la musica? Dall’ascolto dei tuoi brani, sembra emergere un uso particolarmente terapeutico della scrittura…

Non decido a tavolino quando scrivere. Ci sono periodi in cui scrivo 10 brani in un mese e mesi interi nei quali non riesco nemmeno a parlare, figuriamoci a scrivere! Quando lo faccio è per tirare fuori tutte le tossine che sono rimaste intrappolate nel corpo e nel cervello, che è poi il motore dell’anima. Non scrivo canzoni felici tantomeno positive perciò si, sostituisco la scrittura alla cara vecchia e sana psicoterapia.

Tra l’altro, adesso di brani all’attivo ne hai un bel po’! C’è un fil rouge che in qualche modo li collega, e che ci permetta di contestualizzare “Polvere”, il tuo ultimogenito?

Sotto l’aspetto musicale direi che il filo conduttore è la Retrowave. Le cose si sono evolute da produzioni con quell’intenzione ma abbastanza grezze ed acerbe, ad un risultato sicuramente più idoneo al genere che voglio fare. Anche gli ascolti digitali lo dimostrano (parliamo sempre di underground eh non fraintendetemi, ahahah). Voglio fare questo tipo di musica. Applicare il cantautorato a questo filone. Un esperimento che voglio assolutamente portare a termine. Perciò anche se non sono l’autore del testo di “Polvere”, assolutamente è il mio ultimogenito.

Identikit di “Polvere”: dacci un motivo per il quale dobbiamo assolutamente ascoltare il tuo nuovo singolo e rivelaci, se ci fosse, un effetto collaterale dal quale vuoi metterci in guardia.

Il motivo principale è che “Polvere” è il primo brano come autore di Francesco Pastore. Una persona bellissima, preparata, educata e molto molto intelligente. Oltre ovviamente alla dimestichezza con la scrittura. Dopo tante recensioni ad altri artisti è veramente arrivata l’ora di ascoltare cosa ha da dire il caro Frank Past. L’effetto collaterale è che il genere da me proposto può allontanare alcuni fruitori dal brano senza dare la giusta importanza al testo. Ma che ci vuoi fare. La musica è soggettiva.

Com’è stato lavorare con Pastore (autore del testo)? La tua collaborazione con Salvia è risaputa, ma di solito sulla parte di scrittura hai sempre lavorato in solitaria, se ben ricordo…

E’ stato tutto naturale e semplice. Si è conclusa in poche ore. Idee semplici ma concrete applicate ad un testo con i controc****i. La produzione ha fatto il resto. Io non sono un cantante di professione. Non ho conoscenze tecniche del canto. Non voglio dire che sono improvvisato. Mi esprimo attraverso la scrittura e non ho nessun altro che ami le mie canzoni quanto me. Perciò le canto io. E’ la prima volta che canto un brano scritto da altri. Sono emozionato perché è stato davvero importante. Immedesimarsi nel testo e provare ad entrare in quei momenti raccontati, come se li avessi vissuti davvero io. Speciale.

Qual’è ad oggi la cosa che ti fa più paura. 

Una cosa che esiste dalla notte dei tempi: l’ingiustizia sociale. Ma anche le raccomandazioni ( non quelle sane chiaramente ). Da ultimo mi fa paura invecchiare, soprattutto perché non voglio pensare al giorno in cui sarò ridicolo se scriverò “Link in Bio” tipo a 50 anni. Magari farò un altro genere per non sentirmi stupido. Purtroppo ho iniziato tardi a scrivere, questo è lo scotto da pagare.

Domanda controtendenza: diamo inizio ad un “change my mind” e svelaci tre opinioni impopolari che condividi. Puoi dire quello che vuoi: sfogati!

Ahhahah proprio attirare lo shit storming senza pietà. 

1. Nel 2006 meritava la Francia in Finale.

2. Il femminismo mi ha rotto le palle. Veramente. Come sempre, noi umani siamo riusciti a rovinare un movimento che ha combattuto e fatto lotte davvero importanti (a volte a costo della vita stessa). E’ diventato totalitarismo perché se non portiamo tutto a livello del “io ho ragione e tu non capisci un cazzo” non siamo felici. Abbiamo tutti bisogno di una parte dalla quale schierarci e combattere chi la pensa diversamente. Io rispetto le donne e credo nei valori del femminismo senza necessariamente essere un arrogante (qui proprio mi mandano le teste di cavallo a domicilio, se leggono l’intervista).

3. La musica positiva mi fa completamente cagare. 

Hai il tempo di un caffé con qualcuno che non vedi da tempo: chi sceglieresti?

Sembra una cosa smielata, ma ti rispondo la mia famiglia che non vedo da quasi un anno e mezzo. Loro prima di tutti.

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