Interview: Lekka
Loro sono i Lekka, da Milano con furore la band tra indie-rock e techno che mancava alla scena italiana. Per tutti i fan di Soulwax, Daft Punk e Boyze Noise e per gli amanti dei volumi alti. Hanno di recente pubblicato il nuovo singolo dal titolo Run Run Run, anticipo, si spera, di un nuovo album in uscita nel 2019. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con loro!
Lekka. Da dove arriva questo nome?
Vi presentate a chi non vi conosce con 3 altre band di riferimento?
Una lecca in milanese è qualcosa di potente, d’impatto, di improvviso. La nostra musica si può senz’altro definire così, ecco il perché di questo nome. Come band di riferimento ti possiamo citare sicuramente i Soulwax, i Chemical Brothers e i Daft Punk.
Chi siete quando non siete i Lekka?
Io (Luca) e Matteo lavoriamo nel mondo della musica, rispettivamente come fonico e come insegnante, Fabio è l’unica persona seria della band, che ha un “normale” lavoro full time.
E la vostra formazione non musicale?
Uno dei vostri brani è dedicato a uno dei personaggi di Breaking Bad…
Sì, Gustavo Fring è senza dubbio il nostro personaggio preferito della serie. Siamo tutti e tre abbastanza scimmiati con le serie tv di questo genere: per citartene alcune diciamo Black Mirror, Narcos e Better Call Saul.
Ascoltate molta musica? Su che piattaforma? Cambia l’approccio nell’ascolto da musicisti? E in fase di composizione rispetto a quando non state registrando? Insomma, si notano cose diverse in momenti diversi quando si ascolta musica?
Assolutamente sì, ascoltiamo parecchia roba diversa. Spotify ormai detta legge, lo streaming audio è veramente troppo comodo rispetto al download. Di solito cerchiamo di ascoltare nella maniera più neutra possibile, cioè senza avere il tipico approccio da musicisti. Ci piace la musica ma non siamo dei nerd!
Il video di Run Run Run è ambientato in una sorta di Milano post-apocalittica ormai di dominazione asiatica. Ci spiegate video e idea? Come mai la scelta di non comparire nel video?
In realtà il video è ambientato a Genova, è stato realizzato da Cesare Bignotti, un amico di Matteo che vive lì. Non siamo dei grandi fan delle apparizioni in video, ci piace di più l’idea di raccontare qualcosa che sia funzionale al brano che abbiamo scritto. Poi chi recita diventa secondario, l’importante è la resa finale del lavoro. L’idea del video è nata da un confronto avuto con Cesare: volevamo rendere il concetto di “Run” come fuga dall’ordinario. Inizialmente avevamo idee diverse, ma poi siamo riusciti a trovare un punto d’incontro. Ora siamo molto felici del risultato.
Come funziona un vostro live?
Suonate tutto dal vivo o barate almeno un po’?
La maggior parte di quello che senti ad un nostro live è suonato dal vivo. Ci sono voci, basso, chitarra elettrica, tastiere, sintetizzatori, una batterica acustica e una elettronica. Detto ciò sì, abbiamo anche delle sequenze registrate che utilizziamo per aiutare la resa live del nostro sound. Ma niente playback!
E questo Run Run Run?
É un anticipo di un debut album? Progetti futuri, quindi?
Ci hai preso in pieno! Run Run Run è il primo singolo tratto dal nostro debut album, che si chiamerà “Primal Drives”. La data di uscita del disco non è ancora stata fissata ma non ci vorrà molto…seguiteci e saprete!
Siete in contatto con altri musicisti e artisti della scena milanese? Quali?
Abbiamo diversi amici musicisti, di Milano e non, ma nessuno che faccia musica simile alla nostra. Suoniamo un genere particolare, che in Italia non ha molti rappresentanti in attività. Per darti un nome, ci vengono in mente i Krang, un duo di amici che fanno un’elettronica interessante.