Interview – Filippo D’Erasmo

Esce venerdì 24 settembre 2021 per Ohimeme (www.ohimeme.com) e in distribuzione Artist First Quel cd dei National, il nuovo singolo di Filippo D’Erasmo. Torna quindi il cantautore di Acqui Terme (AL) con un nuovo brano che lo conferma tra i brani più interessanti del cantautorato indie, in bilico tra le influenze della grande scuola di cantautori italiani e vibes it-pop. Quel cd dei National è un brano dolce-amaro per chi sta attraversando un tunnel emotivo, e non sempre riesce a vederne la fine: mood à la Baustelle, una misteriosa figura femminile, l’invito a resistere. 
 

Ho scritto questa canzone la notte di capodanno. Eravamo in pieno covid ed io venivo da un periodo particolare, di alti e bassi. Quella sera mi trovavo da solo a casa, dopo una cena in famiglia. Sentivo agitarsi dentro il classico groviglio interiore che è il magma creatore di una canzone, man mano che fai questo mestiere impari a riconoscerlo. Venne giù di getto come le cose migliori della vita. Strofe e bridge sono rimasti tali e quali a quando le ho scritte. Ho messo invece mano al ritornello, grazie anche all’aiuto della penna di Alessandro Forte.  Riguardo la musica, ho cercato una formula che fosse semplice e di immediata fruizione. Anche l’arrangiamento è minimale, non volevo iper produrre e mi piaceva l’idea che la canzone potesse essere suonata con la band con lo stesso arrangiamento. Riguardo il titolo, i The National sono da anni nostalgica colonna sonora di certi momenti intensi della mia vita. Benché nel testo vi siano allusioni ad una figura femminile, è un brano in cui parlo soprattutto a me stesso, una sorta di mantra (resisti Riccardo esisti) in cui mi ricordo che, oltre le nubi tempestose che possono in certi momenti attraversare l’orizzonte, vi è un cielo terso e limpido.

  1. Partiamo con una presentazione di stampo classico: chi sei, da dove vieni, come descriveresti il tuo progetto artistico a chi ti scopre per la prima volta? 

Sono un ragazzo che scrive canzoni, vivo tra le colline del Monferrato e Torino. Mi piace ascoltare i testi delle canzoni, mi piace l’idea di scrivere testi che possano emozionare e risuonare con le persone. Affinchè ciò possa risultare semplice per chi mi ascolta, ricerco una forma canzone leggera, sforzandomi di non renderla banale. Mi piace scrivere canzoni fruibili su più piani di lettura.

  1. Parliamo un podel tuo background musicale: quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente influenzato e quali sono state le esperienze maggiormente rilevanti nel corso della tua formazione? Qualcosa che davvero non ci aspetteremmo?

Non è che voglia stare qui a trovare influenze troppo ricercate..mi piace la musica indipendente inglese e americana degli anni 90 e 2000, il cantautorato italiano vecchio stile, e quello che sono stati l’indie e l’alternative degli albori, fino agli anni ‘10 e prima del suo appiattimento in itpop.

  1. Come dovrebbe essere secondo te un live perfetto?

Live mi piacciono ancora molto le chitarre elettriche, le batterie che picchiano. In fondo ho iniziato a suonare la chitarra facendo quel genere lì..infatti i live con i ragazzi della band sono molto più rock delle versioni studio delle mie canzoni. Se si riesce ad unire questo ad un’elettronica ricercata, secondo me si può portare in giro un’esperienza coinvolgente per le persone e divertente da suonare.

  1. Quali sono, secondo te, i pro e i contro della scena musicale in Italia?

Noto un appiattimento soprattutto dei contenuti. Cioè, le sonorità, le produzioni sono anche di ottimo livello, però mi sembra che davvero pochi artisti siano in grado di andare a solleticare le corde dell’anima. Poi anche questo “hype per forza” mi lascia un po’ perplesso. Vedo tanto ego nella stragrande maggioranza degli artisti, e poca consapevolezza, poca visione artistica sul lungo termine. Però non voglio nemmeno essere così disfattista, ci sono molti giovani che hanno grande potenziale.

  1. Come è nata lispirazione per Quel cd dei National” e qual è la situazione ideale per ascoltare questo tuo pezzo?

È nata da un momento di piccola crisi e conseguente riflessione. Sono quei momenti puri in cui le barriere psicologiche auto protettive calano, e fai i conti con te stesso in modo schietto e crudelmente sincero. Penso che le persone possano ascoltarla quando la sentono risuonare con la propria emotività, non saprei prescriverne un “dosaggio” particolare.

  1. Qual è la domanda che avrei assolutamente dovuto farti ma che invece non ti ho fatto? 

Qual è il cd dei The National in questione. Probabilmente non ti avrei comunque risposto! 

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