Interview – Filippo Cattaneo Ponzoni
Filippo Cattaneo Ponzoni è un cantante, chitarrista e cantautore di Bergamo, Italia, classe 1999. Nel 2017 si è esibito sul palco del rinomato Rocce Rosse Blues Festival, in Sardegna, come artista più giovane della sua storia. In questo festival negli anni hanno suonato artisti di fama mondiale tra cui B.B. King, Eric Clapton, David Bowie e molti altri. Da febbraio 2018 è il chitarrista di Ghemon. Con quest’ultimo suona tuttora dal vivo, avendo contribuito con le sue chitarre anche agli album “Scritto nelle Stelle“, “E vissero feriti e contenti“, oltre che al singolo sanremese “Rose Viola“. Nello stesso anno intraprende un progetto musicale da solista suonando in vari locali e festival di tutta Italia. Il 10 Gennaio 2020 si è esibito sul palco di Germi, noto locale milanese fondato da Manuel Agnelli e Rodrigo D’Erasmo. Nel 2020 è uscito «La Tua Alternativa», il suo primo EP da solista. Nell’ottobre 2021 ha pubblicato il nuovo singolo “Bulli“, prodotto da Marco Ravelli e primo salto verso nuove sonorità, contaminate da un R&B più deciso e da un’elettronica ben calibrata.
“Felpa” è il suo nuovo singolo e noi gli abbiamo fatto qualche domanda.
Quali sono le tue influenze musicali? Qualcosa che non ci aspetteremmo?
Ho sempre ascoltato tanta musica diversa e penso che questo si rifletta anche sul mio modo di scrivere canzoni: non mi piace mettere barriere tra i generi. Tra le mie influenze più grandi c’è la musica blues e R&B. In ambito chitarristico i miei punti di riferimento sono John Frusciante, Eric Clapton, Stevie Ray Vaughan, Jimi Hendrix, B.B. King per citarne alcuni. Tra gli artisti che al momento ascolto tantissimo ci sono Giveon, The Weeknd, Frank Ocean, Lucky Daye, Omar Apollo, Sam Fender e John Mayer… la lista è lunga ahaha. Lucio Battisti, Lucio Dalla e Pino Daniele sono invece i miei preferiti per quanto riguarda il cantautorato italiano.
Bergamo ha effettivamente una scena musicale? Chi ne a fa parte?
A Bergamo c’è parecchio fermento, in questi anni si è formata una scena musicale influente e ci sono tanti stimoli. I Verdena hanno sicuramente dato il via e oggi i Pinguini Tattici Nucleari sono l’esempio più importante. Oltre a questi nomi tra le band che stimo molto ci sono gli ISIDE e gli Ufo Blu.
Cosa c’è nel tuo passato musicale, prima di Ghemon e del tuo progetto solista?
In casa ho sempre respirato aria di musica anche grazie a mio padre che per parecchi anni ha fatto il dj in radio. Quando nel 2011 ho preso in mano per la prima volta la chitarra ho capito che non ci sarebbe stato spazio per altro nella mia vita. Ricordo giornate e nottate trascorse a suonare sui miei dischi preferiti nel tentativo di emulare i miei idoli musicali.
“Felpa” è un brano autobiografico? Di cosa si tratta?
Nelle mie canzoni cerco di raccontare delle storie e mi avvalgo anche di aspetti autobiografici. Il tentativo è di esprimere il mio punto di vista riguardo aspetti e tematiche in cui le persone che ascoltano la mia musica si possono ritrovare. “Felpa” è una canzone che racconta la rottura di un’amicizia che sarebbe potuta sfociare in qualcosa di più serio. Quando ho scritto questa canzone stavo pensando al fatto che esistono quelle relazioni di amicizia che sembrano indissolubili e destinate a durare negli anni. Poi ci si accorge che la grande affinità che si è creata nel tempo potrebbe andare oltre l’amicizia ma la paura di rovinare tutto da entrambe le parti a poco a poco logora il rapporto.
Quale domanda avrei assolutamente dovuto farti e invece non ti ho fatto?
Mmh… interessi oltre alla musica?
Amo il cinema e il teatro, quando ho del tempo libero guardo film, serie, leggo e appena posso vado a teatro.