Interview – Fabio Cinti

Esce mercoledì 19 ottobre 2022 “La strada che non presi“, il nuovo singolo di Fabio Cinti, fuori per la label Private Stanze. Considerato una delle voci più autorevoli (forse solo insieme ad Alice) nell’interpretazione delle canzoni di Franco Battiato è stato impegnato negli ultimi due anni soprattutto con Angelo Privitera e il Nuovo Quartetto Italiano, ovvero la storica band di Franco Battiato, proprio per prendersi cura con la sua voce dell’opera del cantautore siciliano e continuarne la diffusione dal vivo con uno spettacolo (Over and over again) che ha riempito molti dei più bei teatri italiani.

Fabio Cinti è tornato a scrivere: si tratta di un’unica canzone dal forte impatto emotivo il cui testo è una libera traduzione e adattamento del famoso poema “The road not taken” di Robert Frost, pubblicato negli Stati Uniti nel 1915: al centro dunque il tema del coraggio della scelta e delle decisioni che ogni giorno siamo chiamati a prendere.

Siamo partiti da qui, e lo abbiamo intervistato.

– Quali sono le tue influenze musicali? C’è qualcosa che non ci aspetteremmo mai? 

Ultimamente ascolto poca musica, dunque le influenze sono quelle degli ascolti del passato, che a questo punto non sono più influenze ma fanno parte del mio bagaglio culturale. Questo vale anche per molta musica classica, oltre che per la leggera. 

– Ti ricordi qual è stato il tuo primo approccio con Robert Frost? E perchè hai scelto di reinterpretarlo? 

Ho incontrato una poesia di Frost per la prima volta in una citazione dentro una traccia di un tema da svolgere quando ero al liceo e mi colpì molto. Da lì in poi è tornato ciclicamente ed è come se ogni volta la lettura dei suoi versi segnasse un passaggio della mia vita. Così, oggi, mi è sembrato interessante fissare questo passaggio in una canzone. 

– Qual è, a tuo parere, il problema della scena musicale italiana? 

Non direi che il problema sia nella scena musicale, se con scena intendi i musicisti o chi produce musica. Osservo con una certa preoccupazione invece le scelte che fa il pubblico, dando risalto sempre a leggerezze estreme e inconcludenti, a canzoni che non veicolano nessun messaggio, o, peggio messaggi poco edificanti. 

– E quant’è difficile vivere di musica qui? E quanto è questione di fortuna? 

Molto difficile. Non credo sia neanche questione di fortuna, ma di carattere: bisogna essere molto bravi nelle relazioni, essere sempre presenti ovunque, non esporsi mai con giudizi personali, essere accondiscendenti e sempre ben disposti all’altro pur facendo i propri interessi. Io faccio esattamente il contrario, per esempio! 

– Quale domanda avrei assolutamente dovuto farti? E quale invece la risposta? 

Stamattina, in questo momento, c’è un’eclissi di sole, molto rara, mi sto chiedendo perché non mi sono attrezzato a sufficienza per osservarla bene senza rimanere cieco! 

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