Interview: Dumbo Gets Mad

I Dumbo Gets Mad hanno pubblicato da pochissime settimane il loro terzo album, Thank You Neil, via Ghost Records / Bad Panda Records. La band di Reggio Emilia, che nel corso della sua carriera ha ottenuto numerosi consensi negli Stati Uniti, ha iniziato proprio in queste settimane a portarlo in tour e noi di Indie-Roccia.it li abbiamo contattati via e-mail per farci raccontare del nuovo LP, del tour, delle loro influenze e dei loro progetti. Ecco cosa ci hanno detto:

Ciao, per prima cosa potete raccontare ai nostri lettori quando e come è nato il vostro gruppo? Da dove viene il vostro nome?

Era l’estate 2010, Luca aveva alcuni pezzi su cui stava lavorando, mi ha chiesto di cantarci sopra e sono venute fuori prima Plumy Tale ed Eclectic Prawn, poi lui è partito per Los Angeles e da lì ha finito il disco 🙂
Il nome è uscito fuori mentre guardavamo la scena di Dumbo con la musica di SunRa.

Da Reggio Emilia alla California: quanto è lungo questo passo? Come siete riusciti a ottenere visibilità negli Stati Uniti?

Il passo è stato lungo 13 ore di volo, ma in realtà è grazie al web se siamo riusciti a farci ascoltare un po’ in giro.

Il vostro nuovo LP, Thank You Neil, ha avuto la sua premier su Stereogum, un sito molto noto e seguito dal mondo indie made in USA e non solo: cosa ha significato per voi tutto questo? Avete ottenuto una buona risposta dal passaggio del vostro disco su un sito così importante?

Uscire su Stereogum è stato molto figo, Tutte queste espressioni tipo “uscire sul sito è stato molto fiko” mi fanno un sacco ridere 🙂 La risposta migliore sarebbe un tour all’estero comunque. Comprateci i voli, dai!!!

Ho letto che Thank You Neil è stato pubblicato solo in digital download e vinile. Ci potete spiegare il perché di questa scelta? Siete affezionati al vinile? Cosa ne pensate della sua forte rinascita negli ultimi anni?

Quando usciamo insieme, capita spesso che inizino discussioni di ore anche, in cui si parla di frequenze, qualità del suono, spazio , tecnologia, coni, basse e alte. Il vinile è il miglior mezzo di trasporto sonoro fino ad ora, il digital download è universale, invece.

Nel titolo del vostro nuovo LP ringraziate Neil Degrasse Tyson, conduttore della trasmissione Cosmos: A Spacetime Odissey. Quanto e come siete stati influenzati dall’astrofisico statunitense, durante la scrittura di questo terzo album?

Neil Degrasse Tyson è responsabile del nostro interessamento verso l’astrofisica. Guardando Cosmos, ci siamo immaginati la potenzialità che avrebbe viaggiare nei sentimenti umani come Neil è solito fare dentro la sua navicella, quando esplora lo spazio. Thank you Neil è grande corpo di sentimenti-pianeta-canzoni.

Oltre a Neil, quali sono state le vostre principali influenze per questo nuovo disco? Che cosa stavate ascoltando, mentre stavate scrivendo i nuovi pezzi?

Erykah Badu, il solito Todd Rundgren, Shuggie Otis, Connan Mockasin, D’angelo, Micheal Jackson, Whitney Huston, Braintickets.

Come funziona il processo creativo nella vostra band? Di solito scrivete insieme i pezzi o c’è qualcuno in particolare che scrivere i testi o la musica? Cosa viene prima, la musica o i testi?

Dipende, non è sempre uguale. A volte si parte da una linea vocale, più spesso dalla melodia. Il testo, invece, nasce sempre dalla musica.

Quali sono le principali differenze tra “Thank You Neil” e i lavori passati? Di cosa parlano i testi del nuovo album?

La differenza principale è che più o meno tutto quello che si sente nell’album è stato registrato live. I testi sono molto evocativi, E’ così che ci piacciono. Haters Paradise parla dell’odio.

Quali sono i vostri programmi futuri? Suonerete solo in Italia o avete già organizzato un tour in Europa o negli Stati Uniti?

Ora abbiamo un po’ di date in Italia, poi, vediamo, speriamo!!! Suonare dal vivo è bellissimo, vorremmo poterlo fare sempre. Ora abbiamo in mente un piccolo progetto con gattini, e intanto continuiamo a fare nuove canzoni.

Avete qualche nuova band interessante da suggerire ai nostri lettori?

Nuovo nuovo non saprei. Però Connan Mockasin, Kamasi Washington. Se non li avete mai ascoltati, sono super!!

Un’ultima domanda: per favore potete scegliere una vostra canzone, nuova ovecchia, da utilizzare come soundtrack di questa intervista?

OOkk….Cosmic Bloom!

[Si ringraziano Carlo Garré e Giada Romano di Ja.La Media Activities per la preziosa collaborazione nel realizzare questa intervista.]

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