Interview – Croce Atroce
É uscito venerdì 2 giugno 2023, per Freak & Chic e in distribuzione Artist First, il nuovo album del progetto Croce Atroce. Un nuovo capitolo dal titolo “Queer Eleison” che segue i precedenti album “Alda Merinos” ed “Anna Piaggio“, già anticipato dai singoli “Dimmelo Dammelo” e “Disco Crisco“. Il titolo dell’album in uscita, già anticipato dal singolo “Dimmelo Dammelo” pubblicato ad aprile, è un adattamento del Kyrie Eleison, preghiera della liturgia cristiana che significa “Signore, pietà”, inteso come “Signore, sii benevole”. Qui diventa “Queer Eleison“. Associando due mondi che sembrano opposti, la religione e la queerness, questo progetto musicale esplora l’essere queer alla luce dell’idea di fede.
Abbiamo deciso di scambiare quattro chiacchiere proprio con Simone.
- Quali sono le tue influenze musicali? C’è qualcosa che non potremmo mai aspettarci?
Mi spaventa sempre molto questa cosa delle aspettative, perché al di là della maschera che indosso sono una persona mega normale. Forse non proprio basica, ma mi piace il pop, soprattutto quello alternativo al puttan, ma nulla di sconvolgente. Nel processo delle canzoni io scrivo le parole e la ritmica, suggerisco il mood musicale dando a volte delle reference, ma diciamo non ne scrivo le melodie. Di base ultimamente sto ascoltando fino alla nausea Lana del Rey, Marina, Janelle Monae, Taylor Swift, Caroline Polachek e la sempreverde per me Shania Twain. Ho messo momentaneamente da parte Tori Amos ma so che è solo una fase.
- Come nasce la tua attività con il Toilet di Milano, e in che modo si intreccia con la tua “nuova” attività musicale?
Faccio parte del progetto Toilet ormai da più di dieci anni e la cosa è nata per caso, quando al nostro amico LoZelmo è venuta l’idea di prendersi cura di questo posto che, ai tempi, esisteva da poco, e di dargli un nuovo senso. Per farlo ha coinvolto Erik Deep, mio marito, e me. Da li in poi è stato un crescendo di serate assurde, idee di gestione, sbronze ed eventi a caso, sempre dedicati principalmente al mondo rainbow, dove il divertimento era comunque associato all’attivismo sociale. Quanta musica abbiamo ascoltato insieme, pertanto è stato abbastanza naturale scriverne per noi e su di noi. Sono privilegiata perché io ho sempre un palco a disposizione.
- Cosa ti hanno detto le persone che ti circondano, quando hai esposto loro il concept del tuo nuovo disco?
È stato accolto con entusiasmo e onestamente in modo molto accorato, non me l’aspettavo. Prima di QE ci sono stati altri due album, le mie prime volte nella musica e, per quanto sia consapevole che si tratti di prodotti davvero particolari, inusuali, non mi sono fatta problemi a farli ascoltare ad amici e parenti con orgoglio. È stato con Alda Merinos, il primo, che qualcuno mi ha guardata strano, come per dire “cazzo stai facendo alla tua età?”. Ecco, queste persone non le ho volute coinvolgere nel pre ascolto di questo progetto. Se fai parte della mia cerchia stretta, o mi supporti o sei fuori. Per me non ci sono età per fare le cose. Se ti aspetti qualcosa da me che sia conforme con quello che solitamente ci si aspetta dalle persone della mia età, allora vuol dire che non mi conosci abbastanza bene e, onesta, non mi interessa il tuo parere.
- E come sei entrato in contatto con Freak & Chic? Hai mai pensato o proposto un feat. con un altro dei loro artisti?
Conosciamo F&C da parecchio tempo e, fino ad ora, siamo stati amici prima che partner in crime. Con i primi due album diciamo che avevamo percepito interesse da parte loro rispetto a quello che stavamo facendo, quindi è stato naturale per noi presentare QE quando era pronto. Per quanto riguarda il feat. sì, mi è stato proposto, io ho dato l’ok, ho scritto anche qualcosa, ma ancora nessuno si è presentato alla porta. Speriamo che succeda, altrimenti vado avanti comunque.
- Quale domanda invece avremmo assolutamente dovuto farti? E quale invece la risposta?
Dato che non c’è mai abbastanza spazio per gli artisti che fanno parte della rainbow community, allora voglio dirvi che QE non è solo figlio mio, ma di un gruppo di persone preziose con cui condivido non solo l’arte ma anche la vita. “Chi ha partecipato alla realizzazione di Queer Eleison?” (questa forse è la domanda). Erik Deep e Lozelmo si sono occupati della musica, poi su croceatroce.com trovate altri contributi. Intanto abbiamo realizzato i video per i singoli Dimmelo Dammelo e Disco Crisco, diretti da Pietro Agostini, ai quali hanno contribuito altri tecnici e artisti che ne hanno permesso risultati altissimi circa i visual. Lorenzo Seghezzi si è occupato dello styling e della realizzazione dei costumi. Poi voglio citare anche Mattia Attorre, il fotografo delle copertine degli album e delle foto promo, e Striga, l’illustratrice che ha interpretato le canzoni con i suoi disegni tatuabili… Insomma, è un gran casino da spiegare, ma il mondo queer in questa cosa è coinvolto al 100%. Sul sito c’è tutto, vi invito a guardarlo!