I dischi dell’anno 2011

Una rappresentanza di chi, in questi primi mesi di vita del nostro sito, si è impegnato per far andare avanti le cose nel migliore dei modi, ha dapprima selezionato e poi messo in ordine di gradimento i migliori 10 dischi dell’anno, ovviamente di area italiana. Ecco ciò che ne è uscito.

1. Verdena – ‘Wow’
È probabile che ‘Wow’ ai posteri suonerà come un lungo, lunghissimo impasto asimmetrico e indecifrabile, frutto di scomposte divagazioni colte. Ma noi siamo il presente, e nel presente ‘Wow’ suona come un qualcosa di necessario, vitale alla sopravvivenza dei sogni e degli incubi

2. A Classic Education – ‘Call It Blazing’
L’indie italiano ha una bella speranza, soprattutto per la maturità che si respira in questo lavoro e la qualità della proposta. Speriamo che qualcuno se ne accorga anche qui, aldilà dell’oceano già lo sanno

3. I Cani – ‘Il Sorprendente Album D’Esordio Dei Cani’
Un disco che segnerà una svolta per la stantia e etero-referenziale scena indipendente italiana. Che sovvertirà le certezze acquisite da finto-progressisti in realtà vetero-reazionari, spaventati, quasi inorriditi alla sola vista di una creatività senza vincoli ma allo stesso tempo estremamente concreta e di facile divulgazione

4. News For Lulu – ‘They Know’
Tutto è su livelli altissimi e risulta sempre perfettamente funzionale ad un impatto sonoro ed emozionale che conquista senza appello

5. Mariposa – ‘Semmai Semiplay’
Un disco pieno di suoni, al solito, per niente banali e soprattutto carico di idee. I Mariposa stupiscono e sono stupefatti da quello che fanno

6. Ex-Otago – ‘Mezze Stagioni’
Una proposta pop che coniuga in modo unico leggerezza e maturità e che risulta, quindi, particolarmente irresistibile ed impossibile da togliere dal lettore

7. Cesare Basile – ‘Sette Pietre Per Tenere Il Diavolo A Bada’
Basile sa ancora portare tutti a scuola per quanto riguarda sia la qualità nella realizzazione di un disco che la forza emotiva dell’espressione artistica

8. Dente – ‘Io Tra Di Noi’
II signor Peveri è diventato grande e ce lo racconta. L’ironia non manca, la personalità un po’ guascona nemmeno, ma i testi diventano più malinconici, e sicuramente meno immediati. Le musiche si fanno più elaborate, con arrangiamenti degni di nota

9. Brunori SAS – ‘Vol.2: Poveri Cristi’
Una capacità descrittiva attenta al dettaglio che è quasi cinematografica ed un’innata capacità nella creazione di melodie che rimangono in testa dopo un paio di ascolti

10. A Toys Orchestra – ‘Midnight (R)Evolution’
Canzoni sempre estremamente melodiche, un’atmosfera in bilico tra spensieratezza ed introspezione, un suono che prevede un nucleo centrale composto dalla chitarra elettrica e dalla tastiera attorno al quale girano altri elementi, qui prevalentemente gli archi

*Alla classifica hanno contribuito: Stefano Bartolotta, Alex Alessandrini, Andrea Cavanna, Raffaele Concollato, Vittoria Giannuzzi.

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