Scusate il ritardo – settembre 2015
Portare avanti una webzine amatoriale di musica indipendente non è assolutamente facile. Lo si deve fare nel tempo libero, nei ritagli di tempo dopo il lavoro o lo studio, e lo si fa unicamente per passione. È capitato dunque – e continuerà a capitare specie in realtà come le nostre – che durante il corso dell’anno si siano trascurati dischi particolarmente ben riusciti per pura mancanza di tempo. Con questo articolo cerchiamo dunque di rimediare ad alcune nostre mancanze, consapevoli del fatto che molto è ancora da fare.
The Cyborgs – Extreme Boogie (Metatron)
Al loro terzo album con brani autografi, il duo romano composto dai misteriosi Cyborg Zero (voce e chitarra) e Cyborg One (basso, batteria, chitarra a tre corde, washboard, sinth e piano) dà un seguito all’acclamato Electric Chair, lavoro che li ha portati ad aprire per Bruce Springsteen, cosa più unica che rara.
Il marchio di fabbrica è sempre quello del blues ruvido e diretto filtrato da uno stuolo di sonorità che cercano di svilupparsi in altre direzioni rispetto ai canoni del genere. Ne sono la prova Extreme Boogie ben distante dai classici di riferimento pur mantenendo il groove della musica del diavolo oppure SOS quasi noise, ma incalzante e, figurarsi, cantata in falsetto o anche Oxyehho potente (metal blues?) che potrebbe tranquillamente porvanire da un’ altra two men band : i Bachi da Pietra.
Un lavoro che piacerà agli amanti della musica di Robert Johnson ma anche a chi apprezza le devianze più hard ed estreme del genere.
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Dan Solo – Classe A (autoprodotto)
Ex bassista dei Marlene Kuntz, Dan ‘Solo’ autoproduce il suo primo lavoro : 11 brani pieni di riferimenti e rimandi a tutto ciò che lo ha circondato (e ha fatto parte) negli ultimi vent’anni.
Fortemente connotato da una vena cantautorale, i brani si dipanano tra la decisa Avrei e la più scura La Contraddizione Di Un Amore, per arrivare alla sferzante e cadenzata Nuovo Cinema Italiano. De Andrè è dietro l’angolo nella bella Naftalina. Altro discorso vale per Nato lì condita da un arrangiamento stile kraftwerk oppure la hard Amante: chitarre arrembanti e suond anni 90. Le conclusive Meglio così e Stella di luna potrebbero essere tranquillamente accostate al suond degli ultimi MK con rimandi al canto declamato caro a GL Ferretti.
In conclusione un disco forse troppo referenziale ma con fondamenta importanti, Dan riesce comunque a essere all’altezza dei suoi ‘eroi’.
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Enrico Farnedi – Auguri Alberta (Brutture Moderne)
Polistrumentista romagnolo, collaboratore di molti artisti(Capossela, Quintorigo, Saluti da Saturno e Sacri Cuori tra gli altri) Enrico è al secondo lavoro da solista (più un EP). I brani di questo album spaziano tra pop e folk con arrangiamenti originali, alle volte complessi ma mai scontati. Ogni brano sembra prendere una direzione diversa e bastano alcuni brani come la delicata e sognante Sul vulcano, il folk pulito di Melo e l’ironia di Fammi per sentire tre generi diversi e tre modi di approcciare al cantautorato (Pop o meno). Ognuno dei 12 episodi riesce a catturare l’ascolto vuoi per un particolare arpeggio, vuoi per un azzeccato ritornello o per l’arrangiamento. Un album da ascoltare e riascoltare scoprendone un particolare nuovo ogni volta.
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Filippo Andreani – La prima volta (Lucente)
Comasco e al terzo album, folk rock(punk?) come bandiera e tanto da dire.
Questo lavoro è stato ispirato dal libro di Maurizio Maggiani “Il coraggio del pettirosso” da cui l’autore ha tratto lo spunto per i dieci brani.
Spicca la presenza, in Canzone per Delmo, di Marino Severini dei Gang riuscito tributo ad Adelmo Cervi, figlio di uno dei fratelli Cervi, eroi della Resistenza che ancora oggi porta in giro la loro storia. Filippo inserisce altri tibuti ad illustri personaggi dell’Italia che fu: Gianni Brera, Gigi Meroni(calciatore del grande Torino), Stefano Borgonovo e Piero Ciampi. Il sound potrebbe essere ricondotto al classico(??) punk alla Clash, oltre a Severini partecipano : Sigaro della Banda Bassotti,Steno dei Nabat, Rob dei Temporal Sluts e Robi degli Atarassia Gröp tutti accomunati dagli stessi ideali e passioni.
Un disco di combat-rock, come si diceva vent’anni fa, come non se ne sentiva da tempo.
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Milagro acustico – Rosa del sud (Culturalbridge)
I Milagro acustico sono un ensamble nato ormai vent’anni fa(1995) da Bob Salmieri, siciliano trapiantato a Roma. Nel corso degli anni compongono e ripropongono brani cantati in siciliano, turco, arabo attingendo a piene mani dal mar mediterraneo e ad ogni possibile influenza e riferimento. Ogni incontro musicale risulta una nuova preziosa ispirazione per l’evoluzione del loro progetto. Per questo Rosa del sud, che risulta essere il loro decimo lavoro, hanno scelto di registrare 7 brani con la cantante tradizionale siciliana Rosa Balistreri. E’ una sorta di ritorno a casa, ma alla loro maniera. Non è una semplice raccolta di noti brani della tradizione insulare, è un omaggio a chi ha cantato gli ultimi degli ultimi (braccianti, carcerati, disperati) costruendo ogni canzone intorno alla incredibile voce della cantante. Questo disco rappresenta un pezzo di storia dell’Italia più nascosta, tanto che viene interamente suonato con gli strumenti acustici della tradizione siciliana accostati ai classici chitarra (cigar box!!!), basso, batteria e fiati e qualche campionamento. In ogni pezzo riecheggiano ambienti e storie dimenticate che anche se non avvezzi all’idioma siculo, riescono a colpire per l’intensità dell’interpretazione. Un gioiello che gli appassionati di musica tradizionale non si faranno sfuggire.
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