Zen Circus @ Urban club, Perugia
Come si fa ad andare avanti andando indietro? Quando gli Zen Circus hanno presentato il Busking tour con un videoclip ufficiale contenente la canzone “Atto secondo”, pezzo che ha aperto il concerto all’Urban club di Perugia, lo hanno fatto ponendo questa domanda. Si tratta di un quesito che rimanda alle origini della band quando gli Zen erano dei buskers dal termine ‘busking’ suonare per strada. L’idea è infatti quella di riportare la strada sui palchi per vedere che effetto ha sul pubblico. Un tour che nasce quindi con l’intento di essere acustico, ma che suona in realtà in maniera più casinista di un concerto elettrico e per aumentare l’enfasi fra il pubblico, dietro i musicisti sono stati posti degli indumenti appesi a un filo come se fossero lì ad asciugare.
Il fan accorsi all’Urban dopo aver ascoltato “Atto secondo” sono stati messi subito a loro agio dalla band con la canzone “Vent’anni” da qualche anno un vero e proprio inno degli Zen che infiamma la platea che canta ogni singola parola mentre poga, spinge e ride divertita. Gli Zen Circus che sono Andrea Appino, alla chitarra, voce e armonica; Massimiliano “Ufo” Schiavelli al basso e cori; Karim Qqur alla batteria, annaffiatoio e washboard hanno dimostrato di essere molto affiatati e di avere una predisposizione confidenziale con i propri fan con i quali hanno scherzato e si sono lasciati andare in scambi di battute.
Il momento in cui Karim ha lasciato la batteria e indossato la washboard per suonarla è stato uno dei più attesi della serata, ed è coinciso con la canzone “Mexican requiem” ripescata dal periodo in cui gli Zen Circus cantavano in inglese. Il particolare suono della washboard ha ricreato alla perfezione l’effetto busking voluto dalla band per questo tour. A seguire uno dei pezzi migliori degli Zen che con il suo singolare testo fa emergere le favole operaie ed enfatizza il concetto di ‘uomo qualunque’ nel non luogo di via Postumia “uscito dal lavoro da pochi minuti giusto in tempo per raccogliere i sopravvissuti”, parla di rassegnazione “il futuro me lo bevo per non pensarci” e chiede al passato spiegazioni sul presente “vieni a vedere che bello che è / nonno, è questo il futuro che sognavi te?”.
All’interno della scaletta ha trovato posto anche il pezzo “History Lesson Part II” dei Minutemen una band punk hardcore statunitense di composizione simile agli Zen Circus in quanto anch’essa era costituita da tre elementi voce/chitarra, basso/voce e batteria. Al termine del pezzo l’inaspettato ingresso sul palco di Aimone Romizi, voce dei Fast Animals and Slow Kids, che ha cantato con Appino il pezzo degli Zen Circus “Figlio di Puttana” e che nella breve apparizione ha trovato il tempo anche per fare uno stage diving sulle teste del pubblico in sala. Subito dopo l’uscita di scena di Aimone il pezzo “Viva” ha chiuso la prima parte del live acustico.
Una pausa molto breve, la band è tornata sul palco per eseguire il pezzo lento “Sestri Levante” che ha aperto gli encore e sul quale Appino ha invitato ad accendere un falò per ricreare l’atmosfera magica e sognante di questa canzone. Finito il pezzo Ufo ha indicato che era giunto il momento giusto per fare un discorso serio. In verità è stata la canzone successiva a ‘parlare’ perché dalle prime note di “L’Egoista” il pubblico in pista ha formato un circle pit dentro il quale pogare. A seguire è stata la volta di “I Bambini” e “It’s Paradise” con il concerto che si è chiuso con un assolo alla batteria di Karim anziché con il previsto “Vana Gloria”. Su “It’s Paradise” facendo un accenno al testo Appino ha affermato che potrebbe passare molto tempo prima che il pubblico presente possa rivedere gli Zen suonare dal vivo, “forse non succederà mai più” ha ironizzato. In realtà è prevista una lunga pausa durante l’anno in corso in cui la band si dedicherà alla creazione di materiale per il nuovo disco. Nonostante gli intenti acustici, gli Zen Circus si sono confermati come uno dei gruppi più interessanti e potenti del panorama musicale italiano indipendente. Erano solo ventenni quando hanno iniziato l’avventura con il circo Zen, ma da trentenni hanno ancora tanto da raccontare.
- Zen Circus @ Urban club
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