MI AMI Festival 2015 @ Circolo Magnolia, Milano
All’undicesimo anno, il MiAmi ha provato a cambiare parzialmente pelle. Nessun nome di grandissimo richiamo per le masse e un palco dedicato a elettronica e hip hop sono state le novità rispetto alle edizioni più recenti. Il risultato è che, innegabilmente, c’era meno gente, soprattutto il venerdì, giornata nella quale le caratteristiche di cui sopra erano particolarmente marcate. Si può parlare, quindi, di un fallimento della nuova linea e della necessità di tornare a quella consueta? Non è il caso di essere così drastici, però credo che l’organizzazione, che sicuramente è molto più brava di noi nel capire queste dinamiche, sta sicuramente ragionando sulle mosse future. L’impressione, vista da frequentatore abituale del festival, è che la gente abbia iniziato a dare il MiAmi un po’ per scontato, sa che ci sarà sempre e nel momento in cui c’è un weekend di bel tempo non si fa problemi ad andare al mare, tanto l’anno prossimo il festival sarà sempre lì, e quello successivo pure. Sarebbe interessante, invece, vedere cosa succederebbe con un cambio di città, ipotesi che era già oggetto di voci, rivelatesi poi non vere, l’anno scorso. Staremo a vedere.
Al di là della risposta di pubblico, il festival ha regalato a chi c’era la solita bellissima atmosfera, che davvero puoi respirare solo in quei tre giorni dell’anno, e una serie di live quasi tutti venuti bene. Noi abbiamo provato a seguirne il più possibile ma purtroppo il dono dell’ubiquità ancora non ci appartiene e abbiamo quindi saltato diversi set, anche di nomi importanti. Qui sotto e nelle pagine successive trovate un parere su tutto ciò che siamo riusciti a vedere, e non è comunque poco. Buona lettura. [Barto]
VENERDÌ
Palco Sandro Pertini
Nadàr Solo
Il trio di Torino sta facendo breccia tra il pubblico italiano, a dimostrarlo i presenti al Palco Pertini che conoscono già i Nadàr Solo e cantano con loro. Le canzoni arrivano dirette e se qualcuno potrebbe dire che il genere è abusato bisogna dar credito ai ragazzi che lo interpretano bene, in maniera più incisiva rispetto ad altri. Forse è questa la loro più grande bravura, rendersi riconoscibili nel contesto nazionale di un rock indebitamente sovraffollato. La scaletta spazia tra diversi album, il live coinvolge e la cosa migliore che ci resta da fare e studiarsi a casa i testi per tornare a vedere i Nadàr Solo al più presto. Menzione speciale per il singolo Non Volevo e per Piano Piano Piano, entrambi presi dall’album Fame (2014). |Vittorio|
Riccardo Sinigallia
Un autore di grande talento e gusto musicale. Questo è quello che viene in mente al termine del set di Riccardo Sinigallia. Musicista attento ad ogni particolare e preciso in ogni arrangiamento, non si lascia sfuggire l’occasione per regalare al folto pubblico, i suoi brani più famosi tra cui la sanremese Prima di andare via, accolta con un boato. I stretti tempi del suo set lo costringono a tagliare alcuni pezzi che tutti chiedono a gran voce, l’autore romano lascia il paco con un arrivederci che fa sperare ad un veloce ritorno in grande stile da queste parti. |Raffaele|
Palco La Collinetta
Massaroni Pianoforti
Il gruppo che apre l’undicesima edizione del MI AMI Festival, in una Collinetta che si riempirà solo a serata inoltrata, è Massaroni Pianoforti. Gianluca (che di cognome fa Massaroni) è accompagnato in formazione inedita da quattro musicisti, tra cui il fratello alla batteria, per presentare il suo secondo disco Non date il salame ai corvi (2014) prodotto da Giovanni Gulino. Il cantante e autore di Voghera dimostra talento, scherza con il pubblico e tiene bene il palco. Il live è piacevole e più tirato rispetto al disco, anche se le canzoni non sono particolarmente sorprendenti. Tra i pezzi più riusciti c’è sicuramente Una Buona Occasione, sfogo sentito e sincero. |Vittorio|
Joan Thiele + E.T.N.A.
Joan Thiele ha una bellissima voce, peccato che a sentirla eravamo proprio pochi. A cavallo tra la canzone d’autore con delle sfumature che sanno di Sud America il set si è dimostrato all’altezza delle potenzialità della cantante grazie anche al gruppo di musicisti che l’ha accompagnata. Sicuramente un’artista da tenere d’occhio. |Raffaele|
Moustache Prawn
Simpatica band pugliese dallo spirito punk-rock, cercano di destare l’attenzione dei presenti(pochi) colpendoli con riff e batteria martellante. Il risultato è buono anche se tanta strada è ancora da percorrere. |Raffaele|
Peter Kernel
La band svizzero/canadese nel pochissimo tempo che le è stato dato ha dimostrato quanto dal vivo siamo molto più validi che da studio. Ritmi martellanti, voci dissonanti e qualche divertissement con il pubblico hanno fatto volare i cinque brani in un attimo. Da rivedere in un full concert con la dovuta attenzione. |Raffaele|
Iosonouncane
Jacopo Incani presenta sul palco della collinetta l’acclamatissimo Die, per chi scrive uno dei migliori concept album realizzati in Italia negli ultimi anni. Il live è tremendamente coinvolgente e conferma quanto di buono è stato realizzato su disco. Iosonouncane è in splendida forma e sono sicuro che continuerà a sorprenderci ancora nell’evoluzione futura del suo progetto cambiando per l’ennesima volta le regole del gioco. |Andrea|
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