Keemosabe @ Serraglio, Milano, 15/11/2019

E’ sempre abbastanza strano quando ci si trova durante il periodo di X-Factor: una miriade di band spuntano fuori come funghi, e di per sè sembrano tutte fichissime. Tanto più che alcune di queste, sono fichissime davvero. I Keemosabe ci avevano colpito perchè sono una band rodata, con la faccia di si è fatto le ossa e spaccato le mani sui palchi di New York, Londra e Milano. Hanno una storia importante, sti Keemosabe, e ha fatto strano vederli lì, alle audizioni di X-Factor come una band qualsiasi. Segue una interessantissima cover di Motta che conquista i sì di tutta la giuria, e una discussa fuori uscita di cui si è discusso parecchio su internet (segno che forse ci sarebbe un po’ da approfondire i criteri di scelta di chi è dentro e chi è fuori dalla trasmissione).

C’è davvero tanta gente al Serraglio questa sera, gli amici, e gli amici di amici, le ragazze urlanti ed è sorprendente che, per una volta, una band in pieno periodo post X-Factor, viva davvero anche di gente vera, luci e calore. Un caloroso benvenuto dato dai The Bloom, a cui segue il fermento generale, come se si stesse aspettando una band importante, come se stesse per iniziare un live che si atteso da tanto. Luci così come al live dei Keemosabe non ne avete mai viste al Serraglio, fuori la pioggia battente e dentro un mondo nuovo fatto di tanti generi e attitudini diverse: la cosa migliore che possono fare i Keemosabe è cambiare, riuscire a tenere alta l’attenzione brano dopo brano, mutando continuamente. Significative sono le scelte due delle cover con cui la band s’è presentata al pubblico: Roma Stasera di Motta e Take Me Out dei Franz Ferdinand.

I Keemosabe sono proprio così, a metà strada tra essere una tipica band indie di bellocci che potrebbe tranquillamente essere assimilata alla scena romana, e allo stesso tempo gli indie-rockers che portano la scena londinese dei primi anni 2000 sul palco del Serraglio, una voce, quella di Alberto Curtis, da post punk revival, e le chitarre di chi ha studiato e non nasconde anche una certa cultura musicale non comune. Un mix unico, violento e virtuoso, un impatto incredibile che, se vi siete persi, è un vero peccato.

Un bel concerto, senza dubbio.

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