Bachi Da Pietra @ Kalinka, Carpi (MO)

Live-report a cura di Carlo Maramotti

I Bachi da Pietra sono uno dei nomi più in vista della scena italiana, ed è quindi con curiosità che mi approccio ad una delle prime date del tour di presentazione di Necroide, ultima fatica del duo lombardo.

Le recensioni del disco parlano di un suono più metal e quindi, pur non conoscendo le canzoni, ho un’idea di quel che sentirò. L’impatto sonoro è immediato, ma certo meno pesante di come veniva descritto. Dorella dietro la batteria è un metronomo e Succi macina riff micidiali, e mi lascia spiazzato il suo sguardo truce e il canto che a volte sfiora intonazioni grind: per un attimo penso che siano davvero diventati una band metal. Ma davanti a versi come “Black metal il mio folk/combatti nel nome del rock’n’roll” , mi rendo conto che la consueta ironia non è scomparsa e che forse è l’ennesima “truffa del rock’n’roll” ben architettata dai due figuri. Certo è che intorno a me c’è gente che si comporta come se fosse ad un vero concerto heavy-metal, e mi chiedo se recitano o non hanno capito, ma le canzoni infatti funzionano alla grande e coinvolgono tutti.

I testi sono come sempre taglienti e giocano con la lingua italiana, ma devo invece smentire chi ha scritto di un distacco dal suono originario dei Bachi, in realtà quei riff vengono sempre dal Delta seppure macinati e sparati fuori a volumi ed intensità differenti. Non ci sono assoli in stile metal, ma suoni che vengono da lì: ad esempio in certi passaggi azzardo il paragone con frammenti degli Iron Maiden ma al tempo stesso leggo una rielaborazione del suono blues, seppure meno paludoso, simile a quelli dei dimenticati Mule. Ma la compattezza della chitarra richiama anche i passaggi più hard dei Don Caballero. Insomma il discorso partito molti album fa prosegue con perizia e determinazione: il baco continua a scavare. E dal vivo è granitico.

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