Maria Antonietta – Maria Antonietta

GENERE: indie-pop/rock.

PROTAGONISTI: Letizia Cesarini, pesarese classe ’87. Produce Dario Brunori, la supervisione artistica è di Matteo Zanobini.

SEGNI PARTICOLARI: Maria Antonietta inizia come Marie Antoniette, alla francese, per cantare, in inglese, prima nel duo Young Wrists (autori di ottimi singoli ma mai arrivati al fatidico album di debutto), poi come solista in un LP autoprodotto intitolato ‘Marie Antoinette Wants To Suck Your Young Blood‘. Quindi, la decisione di passare all’italiano; il contatto con Brunori che decide di portarsela in tour e produrla; il tam tam sui social network che porta al suo cospetto tanti ammiratori ma anche qualche hater, come ormai consuetudine per i giovani artisti italiani di talento che cominciano a sfondare senza fornire troppo preavviso.

INGREDIENTI: rispetto agli Young Wrists lo scenario sonoro si avvicina più ai ’90 che agli ’80. Viene spesso chiamata in causa Carmen Consoli, ma probabilmente più per essere uno dei pochi riferimenti noti a tanti che per reale affinità. La nota stampa dell’etichetta, a proposito di “influenze”, cita “Courtney Love, Giovanna D’Arco, Nina Nastasia, Maria Maddalena“.

DENSITÀ DI QUALITÀ: pregio principale di questo album è la sua varietà: Maria Antonietta dà molte versioni di sé, più a livello musicale che di testi (in cui il racconto autobiografico fa sempre da argomento principale), tutte molto credibili e quindi riuscite. A spiccare è quella indie-pop, probabilmente la sua migliore, che produce piccoli gioiellini come ‘Questa È La Mia Festa’, ‘Con Gli Occhiali Da Sole’, il singolo ‘Quanto Eri Bello’, che hanno dalla loro l’appiccicosità di melodie che ci si ritrova a canticchiare ovunque, ma conservano un buon livello di imprevedibilità da renderle sempre interessanti. Accanto si pongono ballate più riflessive, come ‘Estate ’93’, che ricorda il mentore Brunori, l’Agnelliana ‘Motel’, o ‘Saliva’, forse il brano artisticamente più valido, che richiama in maniera evidente interpreti femminili italiane del passato pur mantenendosi saldamente nell’attualità, come se una Vanoni o una Bertè fossero nate nella seconda parte degli anni ’80. Le ciambelle escono col buco anche quando il tasso di aggressività comincia a salire (‘Maria Maddalena’), mentre divengono di più complessa digestione quando la stessa è eccessivamente ostentata (‘Santa Caterina’, ‘Stanca’, ‘Tu Sei La Verità Non Io’). È poi l’interpretazione vocale, anch’essa molto versatile, a far pendere la bilancia dalla parte della cantautrice pesarese: qualunque registro decida di adottare, le sue storie risultano plausibili anche e soprattutto grazie a ‘come’ vengono cantate. Storie che sembrano sincere perché Letizia racconta tanto sé stessa, senza però voler apparire obbligatoriamente un modello per coetanee e possibili follower. E, in definitiva, è proprio questo continuo alternarsi di semplicità e complicazioni che, su diversi piani di lettura, costituisce la bellezza di questo disco.

VELOCITÀ: a strappi, continui.

IL TESTO: moralmente Maria Antonietta ha i suoi alti e bassi. Ad esempio, in ‘Santa Caterina’ è piuttosto pessimista: “Dev’essere questo lo schianto dei miei vent’anni / Vorrei riprendere fiato prima che passi perchè / Lo sai come ci si sente avere vent’anni non avere mai imparato niente“; ma in ‘Con Gli Occhiali Da Sole’ si fa più dolce e anche speranzosa: e “Anche se non ci credi io mi ricordo tutto quanto / Ed il mio disco del cuore è sempre rimasto lo stesso / Soltanto che adesso sai io scrivo canzoni / Perchè credevo che rendesse in qualche modo migliori“.

LA DICHIARAZIONE: da un’intervista a ‘Frigopop.blogspot.com‘: “Diciamo che il disco l’ho scritto in cinque mesi, sostanzialmente. Sono stati cinque mesi molto pesanti sotto tutti i punti di vista, anche dal punto di vista alcolico. Quando stai male diventa tutto lecito, cerchi solo di stare meglio, e lo fai ovviamente in tutti i modi peggiori. Non me ne vanto di sicuro, però in fondo non si diventa mai migliori se non si è mai pessimi, e io pessima lo sono stata lo scorso lungo inverno.

IL SITO: ‘Mariaantoniettamusica.tumblr.com

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