Albedo – Lezioni di Anatomia

GENERE: alt-pop, post-rock

PROTAGONISTI: Raniero Federico Neri (voce, chitarra, piano, synth), Gabriele Sainaghi (basso, voce, percussioni), Luca Padalino (chitarra, lapsteel), Ruggiero Murray (batteria, percussioni).

SEGNI PARTICOLARI: gli Albedo tornano con il terzo album (scaricabile gratuitamente qui) dopo aver ottenuto un discreto successo con i primi due lavori (l’autoprodotto “Il male” e “A casa”), sfornati a partire dal 2011. L’evidente prolificità è direttamente proporzionale alla qualità della loro musica; con “Lezioni di anatomia” la band milanese si afferma a livello nazionale, dopo le numerose esibizioni live a seguito di artisti importanti della scena indipendente italiana quali Giorgio Canali, Moltheni o Zen Circus e alla partecipazione alla scorsa edizione del Miami Festival.

INGREDIENTI: numerosi sono gli spunti contenuti in questo LP: si passa da istanze quasi emo-core a momenti di più quieto alt-pop, dai tratti sognanti vagamente Local Natives, in un continuo riprendersi di atmosfere oniriche tipicamente post-rock, tendenze elettroniche e shoegazing, il tutto improntato su maturi e complessi passaggi strumentali. Oltre all’attenzione a livello sonoro, non si può negare la presenza di testi sempre stimolanti, a volte intimi, altre volte più esplosivi, sicuramente ricchi di emozioni e ben modellati sul pezzo.

DENSITA’ DI QUALITA’: “Lezioni di anatomia” si presenta subito come un concept album estremamente interessante, sin dai titoli delle canzoni nella tracklist. Ci si ritrova davanti ad un elenco di 9 parti del corpo, come se l’album non fosse altro che un volume di biologia anatomica. Un “indice” che contiene organi del corpo piuttosto generici, raccogliendo le più differenti sensazioni. Gli Albedo intendono proprio presentarci l’organismo, non nella sua pura funzione meccanicistica, ma in quanto essere pensante: le nostre cellule, i nostri tessuti e apparati vivono, percepiscono, si emozionano incredibilmente di fronte alle suggestioni stimolanti del mondo e dell’esistenza; la band ce lo racconta con intima precisione proprio analizzando la realtà da stranianti punti di vista interni all’uomo stesso. E così abbiamo la bellissima ‘Cuore‘, che rivendica i propri diritti sottolineando tutto ciò che fa per noi, oppure ‘Ditaconsumate sulle porte chiuse per bussare nel loro dolce rievocare sensazioni tattili e ricordi lontani. Alle zone dell’apparato digestivo (‘Stomaco‘, ‘Fegato‘) corrispondono sonorità più decise, a tratti taglienti e acide; con ‘Polmoni‘, probabilmente la traccia più completa e raffinata, introdotta e seguita da due sezioni strumentali elettroniche (rispettivamente ‘Pance‘ e ‘Occhi‘), abbiamo un crescendo sonoro e cantato pregevole, che racchiude alti momenti emozionali nel “recuperare fiato in attimo di assoluta quiete” post-rock. La chiusura è affidata all’intensissima ‘Gambe‘, che esprime concetti di coraggio e fatica giungendo all’apice vitalistico e umano dell’album. “Lezioni di anatomia” è una piccola perla contemporanea da ascoltare, capire, ma soprattutto sentire; un’opera che non arriva solo al cuore, ma a “tutto quanto noi”.

VELOCITA’: 11 brani per 35 minuti, cavalcate leggere e distensioni policromatiche.

IL TESTO: “E’ vero, non sono di certo quello più adatto ad ascoltare / Ma se tutti facessimo cosa dice quello là sopra / Bè allora sai che divertimento / Tanto”¦ tanto varrebbe metterci tutti in croce / E marciare come nazisti“ da ‘Cuore‘.

LA DICHIARAZIONE: “Noi di musica non viviamo, non vediamo la musica come lucro. Abbiamo scelto di condividere quello che facciamo. Mi fa piacere sapere che qualcuno possa ascoltare la mia musica senza pensare di doverla pagare. E forse in momenti di crisi come questa diffondere ‘l’arte’ è fondamentale per un musicista” da un’intervista a Rockzilla

UN ASSAGGIO Polmoni

IL SITO: facebook.com/effettoalbedo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *