Anteprima: Lo Zoo Di Berlino – Mog (video + mini intervista)

Lo Zoo di Berlino è un trio rock atipico: niente voce, niente chitarra. Propongono una formula eclettica di post rock, prog e indie rock contemporaneo accompagnato da arte visuale. Mauro Mastracci alias Volpe (batteria), Andrea Pettinelli alias Shelving (hammond, piano rhodes e synth) e Diego Pettinelli alias Echo (basso), hanno pubblicato un album lo scorso primo aprile. Il titolo è Rizoma-Elements ed è l’anteprima di una trilogia che tratterà “l’essere in relazione”, cioè la realtà come relazione, muovendosi tra le teorie di “Deleuze & Guattari” e la “Meccanica Quantistica”.

Abbiamo il piaere di ospitare in anteprima il loro primo video, l’idea del gruppo è quella di non fare veri e propri videoclip, ma di rieditare le loro esizioni live). Qui hanno rieditato immagini e audio di un’esibizione all’Orion di Roma.

Con l’occasione, abbiamo rivolto alcune domande alla band, qui sotto trovate le loro risposte e il video.

Ho l’impressione che nei vostri brani ci sia sempre una certa attenzione all’aspetto prettamente melodico, nel senso che, anche senza la presenza di una voce, ci sia sempre una melodia portante che fa da guida. Siete d’accordo e, se sì, volete dirmi di più su questo aspetto?
Bravo! Hai colto nel segno.
Oltre ad essere un approccio naturale (seppur come puoi ascoltare nel lato B dell’album, ci caratterizza anche un altro tipo di approccio che si slega dalla melodia) c’è anche un intenzione, cioè il voler far musica strumentale, senza fare necessariamente suite o virtuosismi spesso fini solo a se stessi (per chi ascolta e non ha quel tipo di senso critico). Ci piace, in alcuni momenti, stare dentro il “minutaggio” della canzone e scorporare la melodia che nelle produzioni italiane dominanti è solo appannaggio della voce (strumento purtroppo relegato solo alla parola, spesso usata male e senza capacità di scrittura poetica vera, a parte la rima baciata, cioè senza competenza tecnica, perché priva di giochi linguistici, allitterazioni ecc.).

Come nascono, in generale, i vostri pezzi? C’è un autore principale che porta le idee iniziali o è un lavoro totalmente collettivo?
Nascono in entrambi i modi, spesso in studio, che viviamo molto, o durante prove e session durante i concerti.

Leggo che date una certa importanza anche all’aspetto visuale della vostra proposta, ma devo ammettere che me la sono goduta anche semplicemente ascoltandola. Pensate che mi sia perso qualcosa e che dovrei provare l’esperienza totale? Oppure su disco va bene anche così e l’aspetto visuale ha più importanza nei live?
Il lavoro è pensato per poter essere fruito anche senza immagini.
L’immagine è un elemento espressivo in più, per chi vuole essere trascinato verso altre esperienze, di cui può anche averne bisogno perché rischia di perdersi durante l’ascolto.
Penso che saprai che ci sono ascoltatori che hanno bisogno anche di altri elementi e che la musica strumentale così come siamo abituati a pensarla in qualche modo li allontana.

A proposito di live, l’approccio alla realizzazione del disco è prettamente live, almeno a giudicare dai sottotitoli delle tracce, me lo confermate? Immaginate un giorno di registrare in modo più classico da studio con le tracce separate ecc… ?
Si ti confermiamo che l’album a parte “L’Internazionale (ZdB)” e “Laogai (1000 plateaux and capitalism)” sono interamente registrati live in studio sul serio (chi ha un ascolto istruito può sentire i rientri tra un microfono e l’altro) ed un paio sono tratti da un nostro concerto.
Anche l’operazione live è pur sempre registrata a tracce separate, che ci permettono di poter bilanciare i livelli delle diverse parti, ma una volta ascoltato in regia la session unica di registrazione decidemmo di non missare nulla ma di procedere solo con il mastering per dare volume a tutto ed usare un minimo di compressione per controllare la dinamica del suond globale.
Per noi l’aspetto live è importante, è il desiderio di poter restituire a chi ascolto su supporto l’immediatezza, l’improvvisazione, l’energia di ciò che accade dal vivo, essendo noi una band che suona tanto dal vivo. In futuro registrare overdugging?…perchè no!

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