Roccia Ruvida: Fabio Criseo

Me so rotto er cazzo pure de ste domande, purtroppo non ho il porto d’armi e non vorrei andare in galera…
Ci dispiace caro Fabio Criseo ma il format mette a nudo gli spigoli e ci si aspetta sempre che dagli spigoli si prenda ispirazione più che sfornare frasi fatte, parolacce e vie di uscita facili come questa. Il nuovo disco del cantautore romano si intitola “Avrei voluto essere Lapo Ercane” che ha presentato con un live a Radio Rock. Furbo…decisamente furbo. Perchè la sua canzone, romana fino al midollo, un po’ sembra Rino Gaetano e un po’ Mannarino, e un po’ riprende tantissime soluzioni famose, popolari, tantissime cose già sentite ma fatte sue in qualche misura…e di base se rotto le scatole (come canta in ben altri toni) di tantissime cose, dei sogni inutili, delle continue delusioni…e la minestra contro questo sistema a cui Fabio Criseo urla “Cci Vostri” è sempre la stessa. Avrei preferito un dialogo maggiore e invece probabilmente la stupidità di queste domande stimola sempre poco l’artista di turno. Ma anche quando, come di consueto, ho abbassato l’ascia ed il taglione, mi sono sentito archiviato con un semplicissimo “Speriamo” quando invece penso proprio ci sarebbe stato tanto di dire…soprattutto per uno che ha scritto un disco come questo. Amen. Non ha funzionato il gioco con Fabio Criseo. Dalla sua però c’è questo disco che tra assonanze, mancanza di filtri e romanità verace, credo abbia buone carte da giocarsi. Credo…

Tantissimi ormai usano la canzone per sparare a zero sui Talent e sui burattini del potere. Diciamo che il tuo disco non fa altro. Ma un tempo le rivoluzioni non si facevano lanciando le pietre per strada? Mi sembra un po’ una comodità quella di cantare cose che poi alla fine (e qui mi accodo alla mancanza di attenzione di tutti) fanno poco rumore. Un po’ come a dire che alla fine non si rischia niente e si fa solo bella figura…quanto meno a chiacchiere…
Me so rotto er cazzo pure de ste domande, purtroppo non ho il porto d’armi e non vorrei andare in galera (e a me me ce metterebbero a differenza di tanti altri che ammazzano, stuprano e rubano) altrimenti sarei molto più incisivo nella risposta.

Un disco scarno. Direi che per certi versi sembra davvero home made. Direi che per certi versi sembra davvero amatoriale. Cosa rispondi?
È una scelta dura e cruda voluta, il suono è giusto, è quello che volevamo, avremmo potuto registrarlo nei migliori studi di Caracas ma abbiamo preferito di no; sento tante cose registrate benissimo con budget illimitati che non trasmettono nulla.

Anche il video è assai semplice. Beh devo dire che sulle prime sembra una incoerenza: ma come, rifiutate il sistema e le sue metodologie di comunicazione e poi tutti fate video, volete apparire in radio e in tv e vi concedete allo stesso mercato che criticate? Dove sta il trucco?
Ma chi rifiuta il sistema? Magari mi mandi a Sanremo e riorganizzi tu il Festivalbar! Ci vengo di corsa e ti porto anche del pecorino co la porchetta in omaggio!

Perchè vuoi essere come Calcutta? Davvero vuoi essere come Calcutta? Non ti piacerebbe essere come Rino Gaetano? Tiziano Ferro ce l’aveva con la Carrà e Cristicchi con Biagio Antonacci…tu sei rimasto indie…che poi Calcutta lo scrivi piccolo quindi è un riferirsi generico…forse…
La “c” di Calcutta piccola in realtà è un errore di iTunes, come Gaetano va bene eccome, magari. Me c’hanno fatto resta’ indie, il mio è un ripiego, io ero partito Pop nel 90, in effetti ancora vorrei una villa a Miami, 4 Body Guard è una piscina piena di fica, cioè tutto quello che vogliono tutti gli indie dell’ultimo periodo.

Live a Radio Rock. Che figata. Alla fine è sempre figo apparire (come dicevo poco sopra) nei grandi media. Ma per essere famosi o per avere la dignità di veicolare i messaggi a quanta più gente possibile? E non darmi la risposta da ufficio per favore… 🙂
Beh, a Radio Rock più che apparire mi faccio ascoltare; i media servono chiaramente per arrivare a più gente possibile e raggiungere così gli obiettivi che ti ho esposto sopra.

L’ironia è di base un ingrediente forte della tua scrittura e di quella che i saggi chiamano romanità. Ma non sarà che scherzando si ha una scusa in più per mascherare ciò che seriamente non sappiamo o non abbiamo il coraggio di dire? Un po’ come a dire che lanci la pietra e se ti cachi sotto per le ripercussioni puoi sempre dire che stavi scherzando…
Non scherzo, t’ho già detto che non voglio finire in galera, più schietto di così!?!

Come di consueto chiudiamo l’intervista di Roccia Ruvida abbassando l’ascia di guerra. Torniamo seri. Perchè Fabio Criseo ha sempre avuto questa condotta: poca scena nella sostanza ma molta ciccia. Probabilmente la tua canzone è quanto di più diretto ci sia nella critica al potere che determina i giochi di questa musica e, in generale, della cultura italiana. E non lo fai solo con questo disco…secondo te stiamo tornando indietro? Cioè stiamo tornando dove la musica è solo arte e dove la gente ha bisogno di ciccia più che di apparenza?
Speriamo…

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